Licenze royalty free e licenze creative commons: cosa sono, come usarle
Una strategia per utilizzare contenuti altrui senza violarne i diritti di utilizzo è quella di scegliere opere con licenza royalty free, ovvero con limitate restrizioni di utilizzo.
Ma cosa significa esattamente?
Innanzitutto, royalty free non significa gratuito, né tantomeno senza diritti di utilizzo. Significa che si può utilizzare una determinata risorsa con dei margini maggiori rispetto a quelle opere interamente coperte dal diritto di autore, il cosiddetto "copyright".
Alcune volte è possibile utilizzare un determinato contenuto anche per scopi commerciali in maniera del tutto gratuita; in altri casi, l'utilizzo di un'opera obbliga al pagamento di un compenso, in genere non molto elevato.
Così facendo si ottiene una licenza, con la quale si può utilizzare un determinato contenuto stando però attenti alle restrizioni imposte dalla licenza acquistata. Le differenze tra una licenza e l’altra possono essere notevoli, motivo per cui è indispensabile leggere con attenzione i termini e le condizioni di utilizzo di qualunque opera altrui si voglia utilizzare.
LICENZE CREATIVE COMMONS: ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Non di rado i contenuti royalty free seguono le leggi delle licenze Creative Commons, un’associazione no-profit statunitense nata per stimolare la diffusione e l’utilizzo legale di opere destinate al pubblico.
Per raggiungere questo scopo, la Creative Commons (spesso abbreviata in CC) ha rilasciato diverse licenze, ognuna delle quali concede diritti d’uso e restrizioni.
Le licenze si basano su quattro diverse clausole, dette anche condizioni, variamente combinabili tra loro:
SIMBOLO | SIGLA | CONDIZIONE | DESCRIZIONE |
---|---|---|---|
BY | Attribuzione Attribution | Permette che altri copino, distribuiscano, mostrino ed eseguano copie dell'opera e dei lavori derivati da questa a patto che venga indicato l'autore dell'opera, con le modalità da questi specificate. Ad esempio, potrebbe essere richiesto a chi cita un'opera di indicare oltre all'autore anche il link al sito web dell'opera o dell'autore. | |
NC | Non commerciale Non-Commercial | Permette che altri copino, distribuiscano, mostrino ed eseguano copie dell'opera e lavori derivati da essa o sue rielaborazioni, solo per scopi non commerciali | |
ND | Non opere derivate No Derivative Works | Permette che altri copino, distribuiscano, mostrino ed eseguano soltanto copie identiche dell'opera; non sono ammesse opere derivate o sue rielaborazioni. | |
SA | Condividi allo stesso modo Share-Alike | Permette che altri distribuiscano lavori derivati dall'opera solo con una licenza identica (non maggiormente restrittiva) o compatibile con quella concessa con l'opera originale [...] |
Tabella tratta da Wikipedia - link pagina. Disponibile mediante licenza CC BY SA 3.0
Queste clausole possono combinarsi tra loro e dare origine a diverse licenze.
Queste clausole possono combinarsi tra loro e dare origine a diverse licenze.
Come si può vedere, a ogni clausola è associato un simbolo e una sigla.
Da notare che ognuna di queste licenze contiene l’obbligo di attribuzione.
Facciamo un esempio di utilizzo pratico.
Se io volessi distribuire un mio contenuto:
- esigendo di essere accreditato come creatore dell’opera, ovvero che sia citato il mio nome nel modo che ritengo più giusto (magari facendo riferimento al mio sito web);
- permettendone l’utilizzo per scopi commerciali;
- impedendo la creazione di opere diverse da quella originale,
allora dovrei utilizzare la licenza CC BY ND.
CC0: NESSUN DIRITTO RISERVATO
Esiste anche lo strumento CC0.
Formalmente non si tratta di una licenza, in quanto un’opera così contrassegnata equivale a un’opera di pubblico dominio, quindi a livello formale non ha senso parlare di permessi e restrizioni o clausole. In altre parole, non ha senso parlare di “licenze d’uso”.
Con un’opera di questo tipo è permesso farne ciò che si vuole, per qualsiasi scopo e utilizzo.
Di conseguenza, un contenuto CC0 non è mai soggetto all’applicazione di nessuna delle clausole Creative Commons.
CONSIDERAZIONI FINALI
Basandoci su quanto detto finora, vale dunque il seguente quadro riassuntivo:
Copyrights: tutti i diritti riservati – all rights reserved
Creative Commons: alcuni diritti riservati – some rights reserved
CC0/pubblico dominio: nessun diritto riservato – no reserved right
Infine, va precisato che le licenze Creative Commons non sono le uniche disponibili per la libera distribuzione di contenuti, sebbene siano le più usate.
Per esempio, molti software informatici gratuiti vengono distribuiti mediante licenza GPL, rientrando nell’ambito delle licenze copyleft, il cui nome è un gioco di parole sul termine copyright (left e right hanno significati opposti).
Il caso forse più noto è quello dei sistemi operativi Linux.